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Il Corriere dell'Umbria 21/2/2009 (Foligno - Spoleto)
pag. 21
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Campello
"Città
longobarde",
Pacifici si propone per ospitare il prossimo incontro
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Fari puntati sul tempietto
CAMPELLO SUL CLITUNNO - Il sindaco di Campello, Paolo Pacifici, ha partecipato al convegno di tre giorni per la presentazione ufficiale della rete "Italia Langobardorum - Centri di Potere e di Culto" che ha presentato il Tempietto sul Clitunno e altri sei monumenti italiani per l'iscrizione nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità Unesco. Il convegno rappresenta il primo incontro pubblico promosso dai rappresentanti della candidatura Unesco, sostenuta da 58 istituzioni italiane, dal ministero per i Beni e le attività culturali e da cinque Regioni, con il contributo scientifico di 250 addetti ai lavori, tra esperti e docenti universitari. Sono state tre giornate di presentazione a livello nazionale e internazionale delle attività della rete e dei singoli luoghi che la compongono. |
Tempietto del Clitunno - Nell'ultimo incontro tra le "Città longobarde" il sindaco pacifici ha proposto che il prossimo summit si tenga a Campello |
Nello
specifico, oltre alla presentazione dei beni dal punto di vista storico e
culturale da parte di esperti medievalisti, sono state illustrate tutte le
iniziative, di rete e non, che la candidatura ha attivato e che sono andate
ad aggiungersi a quelle che normalmente vengono svolte nei singoli luoghi.
Si tratta principalmente di azioni che vanno a favorire la migliore
fruizione turistica, la promozione del territorio, la valorizzazione del
bene candidato, la sua salvaguardia e soprattutto la sensibilizzazione nei
confronti dei diversi strati delle rispettive cittadinanze. I beni proposti
alla candidatura e presentati in modo dettagliato in questa occasione, si
collocano lungo tutto l'asse del territorio nazionale. Oltre al famosissimo
Tempietto del Clitunno di Campello, gli altri luoghi sono Cividale del
Friuli che ha presentato l'area della Gastaldaga con il Tempietto Longobardo
e il complesso episcopale con i resti del Palazzo Patriarcale; Brescia con
il complesso Monastico di San Salvatore-Santa Giulia, voluto da Desiderio,
ultimo re longobardo e sua moglie Ansa; Castelseprio con l'area del Castrum
con la Torre di Torba e la chiesa extra-moenia di Santa Maria foris portas,
con i suoi celebri affreschi; Spoleto con la Baslica di San Salvatore,
edificio monumentale di tradizione classica arricchito con originali e
preziosi apparati decorativi; Benevento con il complesso di Santa Sofia
voluto dal Duca Arechi II, con la chiesa, l'annesso chiostro e parte
dell'abbazia che oggi ospita il Museo del Sannio e infine Monte Santangelo
con la
Basilica di San
Michele Arcangelo, primo santuario d'occidente dedicato al culto micaelico,
adottato dai Longobardi e poi diffuso fino al nord Europa. Tutti questi
luoghi rappresentano le più rilevanti testimonianze monumentali e artistiche
della cultura longobarda in Italia, grazie alle quali è possibile
comprendere i caratteri di questo popolo e di un periodo storico che ha
rappresentato un fondamentale anello di congiunzione tra l'antichità
classica e la nascita della civiltà europea. Le giornate illustrative sono
state precedute da un momento prettamente operativo, che ha riguardato
esclusivamente i gruppi di lavoro costituitisi per portare avanti le
attività di rete. Condiviso dalla platea di oltre duecento partecipanti,
l'intervento del sindaco Pacifici che tra le altre cose ha proposto che il
prossimo incontro di fine marzo tra i sette sindaci delle città coinvolte si
svolga proprio a Campello. Anna Maria Piccirilli |
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Aggiornamento: 08 marzo 2009. |