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TREVI — «Sull'inquinamento del Clitunno ci sono precise responsabilità politi-che». Non usa mezzi termini Luigi Andreani, esponente della lista civica che occupa i banchi della minoranza, ed attacca sindaco e giunta per una situazione che sta degenerando. "Sono diversi mesi – afferma Andreani – che ad ogni seduta del consiglio comunale tento di fare presente la reale situazione in cui è stato ridotto uno dei territori più belli e fertili della regione. Inutile dire che le mie parole sono state inascoltate, anzi sono stato pubblicamente accusato di voler diffondere allarme e paura su una situazione che, secondo la maggioranza, non destava alcuna preoccupazione e che era tenuta sotto controllo".

Andreani punta l'indice soprattutto su un fatto: che nessuno, suo avviso, ha mai cercato di verificare l'effettiva veridicità della sua denuncia. Ed ora la situazione del Clitunno, del torrente Marroggia ed anche di alcuni corsi d'acqua minori è piuttosto grave. «Se quanto la Procura della Repubblica afferma è vero – sono ancora le parole di Andreani – e credo che su questo non si possa dubitare, il fiume Clitunno e gli altri sono stati avvelenati attraverso lo sversamento del percolato tossico sui canali di deflusso. Il che significa che per questo territorio è giunta l'ora del "De profundis". Andreani sottolinea come la grave situazione di inquinamento che si è venuta a creare possa rappresentare un serio pericolo anche per alcune risorse tipiche del territorio, come, ad esempio, il sedano nero. Andreani parla della valle umbra sud come di "un'oasi meravigliosa, ma devastata negli anni dalla continua cementificazione, dalla costruenda Flaminia, alla ferrovia". L'esponente di minoranza, quindi, invita l'amministrazione comunale "ad avere il coraggio civile ed amministrativo di ammettere le proprie responsabilità e di trarre le dovute conseguenze, per il bene di tutti i cittadini e per una migliora vivibilità dell'ambiente".