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Da
Il Corriere dell'Umbria (Foligno - Spoleto) 9/2/2003
pag. 22 e
pag. 38
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Finalmente pronti i risultati dei test.
Gli esperti consigliano comunque massima vigilanza
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II Clitunno non è inquinato
Le analisi dell'Arpa
confermano:
TREVI - Acque di buona qualità e idonee alla vita
acquatica. Si allontana così la possibilità del sospetto inquinamento del
fiume, come ventilato negli ultimi tempi. Anche se resta necessaria una
più attenta sorveglianza. Questo è quanto emerge dalla relazione
presentata dall'Arpa e arrivata sul tavolo del sindaco Giuliano Nalli
nelle ultime ore. Analisi eseguite dai tecnici dell'Arpa, dopo i ripetuti
casi di sospetto inquinamento che hanno visto protagonista il fiume
Clitunno. E così dalla relazione emerge che dalle analisi effettuate
presso le fonti del Clitunno nel periodo 2000-2002, e sempre nello stesso
anno anche a Casco dell'Acqua, risulta che le acque del Clitunno sono di
buona qualità e idonee alla vita acquatica. Solo alla stazione di Casco
dell'Acqua su tre prelievi su quattro, il fosforo totale è risultato
leggermente più alto. Va da sé che sulla base di queste acquisizioni viene
esclusa la possibilità che il materiale depositato a Cannaiola possa
influenzare la qualità delle acque del Clitunno. Il sospetto inquinamento,
che di questo s'è parlato in questi ultimi tempi, riscontrato visivamente
dalla popolazione in più di una occasione sul Clitunno, sembrano piuttosto
- specifica la relazione - dovuti ad immissioni saltuarie e talvolta
massicce di scarichi abusivi. Scarichi descritti soprattutto come
materiale galleggiante da forte odore di olio rancido una massiccia
presenza di schiume bianche o ammassi organici dal caratteristico odore di
materiale organico. Disagi - viene specificato ne la relazione - che non
si possono escludere siano causa da insediamenti industriali che
rilasciano illegalmente sostanze inquinanti di varia natura. C'è inoltre
da considerare il fatto che il torrente Alveolo che raccoglie gli a
fluenti che provengono dal depuratore di Casone, è, attualmente, collegato
in modo provvisorio al Clitunno, per lavori di manutenzione che
proseguiranno ancora per qualche mese. Questo provoca, molto più a valle
di Cannaiola, l'ammissione nel Clitunno di acque come di materiale
organico. E questo accade specialmente quando le condizioni meteorologiche
sono avverse e così il depuratore attiva gli scolmatoi per il troppo
pieno. Anna Maria Piccirilli
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Da
Il Corriere dell'Umbria (Foligno - Spoleto) 9/2/2003
Secondo i risultati dei test dell'Arpa Le acque del Clitunno non sono inquinate |
TREVI - Acque di buona qualità e idonee alla vita acquatica. Si allontana così la possibilità del sospetto inquinamento del fiume, come ventilato negli ultimi tempi. Anche se resta necessaria una più attenta sorveglianza. Questo è quanto emerge dalla relazione presentata dall'Arpa e arrivata sul tavolo del sindaco Giuliano Nalli nelle ultime ore. Analisi eseguite dai tecnici dell'Arpa, dopo i ripetuti casi di sospetto inquinamento che hanno visto protagonista il fiume Clitunno. E così dalla relazione emerge che dalle analisi effettuate presso le fonti del Clitunno nel periodo 2000-2002, e sempre nello stesso anno anche a Casco dell'Acqua, risulta che le acque del Clitunno sono di buona qualità e idonee alla vita acquatica. Solo alla stazione di Casco dell'Acqua su tre prelievi su quattro, il fosforo totale è risultato leggermente più alto, senza Va da sé che sul-la base di queste acquisizioni viene esclusa la possibilità che il materiale depositato a Cannaiola possa influenzare la qualità delle acque del Clitunno. Il sospetto inquinamento, che di questo s'è parlato in questi ultimi tempi, riscontrato visivamente dalla popolazione in più di una occasione sul Clitunno, sembrano piuttosto, specifica la relazione, dovuti ad immissioni saltuarie e talvolta massicce di scarichi abusivi. Scarichi descritti soprattutto come materiale galleggiante dal forte odore di olio rancido, una massiccia presenza di schiume bianche o ammassi organici dal caratteristico odo-re di materiale organico. Disagi, viene specificato nella relazione, che non si possono escludere siano causati da insediamenti industriali che rilasciano illegalmente sostanze inquinanti di varia natura. |
Foto Ma i tecnici consigliano la massima vigilanza
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Aggiornamento: 08 marzo 2009. |