Amare costatazioni di un pescatore

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TREVI - "Salviamo il Clitunno": è l'appello lanciato da Lucio Canovari di Trevi. "Da una vita sono innamorato del fiume Clitunno - scrive in una missiva il trevano - lungo le sue rive ho trascorso le giornate più belle della mia vita. Ricordo sempre la limpidezza delle sue acque, che molte volte ho bevuto, la bontà delle sue trote, dei suoi gamberi e dei suoi vaironi. Ora purtroppo la realtà è tutt'altra. I suoi pesci non sono più mangiabili, le sue acque sono sempre grigie e non passa settimana che non si legga di nuovi inquinamenti, di moria di pesci e di odori nauseabondi che emanano le sue acque. Abbiamo distrutto ciò che questo fiume aveva di più bello grazie all'incuria dei nostri amministratori e vorrei rivolgermi in particolar modo a quelli del Comune di Campello che hanno avuto la bellissima idea di riversare i rifiuti della loro zona industriale a cinquecento metri dalle Fonti del Clitunno. A nulla valgono i vari interventi della ASL, della Forestale e di altre forze di vigilanza, l'inquinamento e l'opera di distruzione del fiume proseguono. A Campello per il Clitunno si fa poco o niente, si è costruito un depuratore "beffa", idoneo solo per un nucleo di cento persone però ci si vanta di dire Campello sul Clitunno, ma... inquinato. Vorrei rivolgere un accorato appello a chi può intervenire per salvare questo raro gioiello che la, natura ci ha, regalato ma ciò deve essere fatto in tempi rapidi poiché il passaggio da fiume a fogna è ormai vicino...".

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