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Da La Nazione 9/4/2008
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Allarme dell'ARPA: servono interventi radicali
Al capezzale del Clitunno morente
Censiti 124
sversamenti abusivi e c’è chi usa il fiume come una discarica
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FOLIGNO UN CORSO d’acqua legato alla storia dell’Umbria che rischia di morire in assenza di un radicale intervento da parte delle istituzioni. L’Arpa ha recentemente svelato — con un’accurata indagine le criticità del fiume Clitunno, ma ora tocca alla mano pubblica il compito di porre rimedio a una situazione che ha ampiamente travalicato il limite d’allarme. Il quadro d’insieme è preoccupante: i test di tossicità acuta, ad esempio, hanno evidenziato che il 60 % dei campioni di acqua interstiziale è risultato tossico, a testimonianza di un inquinamento pregresso, anche se da un punto di vista chimico le analisi sui depositi mostrano una situazione non critica, dove i limiti di concentrazione stabiliti dalle norme sono raramente superati. Emergono anche elevate concentrazioni di cromo in prossimità dello Sportone Maderno, nonché elevate concentrazioni di rame, rilevate in località Chiesa Tonda (a valle della confluenza con il Marroggiola), e di rame e zinco riscontrate nel Marroggiola stesso. PERALTRO
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esaminando lo studio
Arpa —
risulta che in tutto il reticolo esaminato
sono stati rilevati 124 scarichi abusivi di varia natura, dei quali 86
nell’asta principale del Clitunno. Rilevati inoltre 62 punti di
attingimento di varia natura ed entità, dei quali 49 nell’asta
principale. L’analisi della composizione specifica delle popolazioni
ittiche nella stazione di Pigge presenta, rispetto ai campionamenti del
2005, un netto peggioramento nella composizione della comunità, con
riduzione della diversità in specie. |
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Aggiornamento: 08 marzo 2009. |