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Manifesto - Marzo 2006

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Il Clitunno muore

Sappiamo chi sono gli assassini

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Se non ci credete recatevi lungo la strada che porta dalla Flaminia alla stazione FS di Campello e puntate lo sguardo in direzione di Foligno. Potrete osservare un’ampia conduttura a cielo aperto che riversa liquami maleodoranti e scarichi inquinanti d’ogni tipo in un canale che subito dopo le Fonti si immette nel fiume Clitunno.

Risultato: contaminazione di tutte le acque e delle falde sotterranee a due passi dalle sorgenti.

Il colpevole? Non solo la zona industriale di Campello (il famigerato oleificio Del Papa, la Meccanotecnica, etc). Ad agosto quelle fabbriche erano infatti quasi tutte chiuse e ciononostante il braccio di fiume inquinato era nero come al solito. La ragione è semplice quanto inquietante: nel canale maledetto confluiscono anche gli scarichi fognari “civili” di questo comune

 

Chiameremo il fiume Clitunno il fiume nero della VERGOGNA e del LUTTO.

 

VERGOGNA: per coloro che hanno causato lo scempio ecologico, siano essi “banditi” dell’industria come Del Papa, amministratori irresponsabili, giudici corrotti o cittadini indifferenti.

LUTTO: per tutte le specie  animali e vegetali che sono state avvelenate dai rifiuti fognari.

 

 

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Ci chiediamo stupiti e sgomenti:

Com’è possibile che il fiume cantato da Plinio e dal Carducci, il fiume che fu “sacro” ai romani e che oggi rappresenta una delle principali risorse naturali della nostra regione, sia stato gettato in pasto ai locali squali del profitto da parte di sedicenti amministratori di sinistra, verdi ed ambientalisti?

Come è possibile che si stanzino milioni di Euro per realizzare “parchi fluviali” e “sentieri delle acque” permettendo ancora agli inquinatori di trasformare “il fiume sacro” in una latrina laida e puzzolente?

 

Ora basta!

 

Lo scaricabarile delle responsabilità deve finire e tutti devono sapere che non solo “Del Papa” ma anche gli amministratori locali (e quelli provinciali e regionali silenti) sono colpevoli del disastro.

Ci muoveremo in prima pesona per salvaguardare, insieme al Clitunno, la nostra salute, la biodiversità, l’ecosistema e la storia del nostro territorio, compromessi duramente dal denaro sporco e dalla inettitudine di pochi.

Che i sindaci di Campello e di Spoleto e il Presidente della regione dell’Umbria la smettano con le promesse mai mantenute e almeno questa volta si impegnino a realizzare una rete fognaria e un sistema di depurazione adeguato alle necessità del territorio. Se non lo faranno denunceremo loro e tutti i responsabili dello scempio ecologico alla Amministrazione Giudiziaria.

 

Il Clitunno deve ritrovare gli antichi splendori!

 

Comitato Trevi-Campello per la difesa del Clitunno.

 

Sono in corso di preparazione un video DVD ed una mostra fotografica sull’inquinamento del Clitunno.

Per informazioni rivolgersi al 393.9674306

 

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Aggiornamento: 08 marzo 2009.